“Non mettetemi contro Kirill”. Papa Francesco nella memoria di Putin e del patriarca di Mosca

Tra gli innu­me­re­vo­li com­men­ti segui­ti alla mor­te di papa Francesco ce n’è uno mol­to par­ti­co­la­re. È arri­va­to da Mosca, dal­le due più alte auto­ri­tà del­la Russia poli­ti­ca e reli­gio­sa: il pre­si­den­te Vladimir Putin e il patriar­ca orto­dos­so Kirill.

Nel pome­rig­gio di mar­te­dì 22 apri­le Putin e Kirill si sono incon­tra­ti al Cremlino con il patriar­ca di Serbia Porfirije (vedi foto). E sia il video che la tra­scri­zio­ne del col­lo­quio sono com­par­si sul sito web uffi­cia­le del pre­si­den­te rus­so.

Qui di segui­to sono ripor­ta­ti alcu­ni pas­sag­gi del­le paro­le che i tre si sono scam­bia­te, ini­zial­men­te sul­la pros­si­mi­tà tra Serbia e Russia come par­ti del comu­ne “Russkij mir” oppo­sto all’Occidente “demo­nia­co”, e poi con rife­ri­men­ti diret­ti a papa Francesco.

Né Putin né Kirill saran­no a Roma saba­to 26 apri­le, ai fune­ra­li di Francesco. Per il patriar­ca­to orto­dos­so di Mosca inter­ver­rà il metro­po­li­ta Antonij di Volokolamsk, pre­si­den­te del dipar­ti­men­to per le rela­zio­ni eccle­sia­sti­che ester­ne, mol­to vici­no alla Comunità di Sant’Egidio e al car­di­na­le Matteo Zuppi.

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Dalla trascrizione dell’incontro al Cremlino tra Putin, Kirill e Porfirije

Mosca, 22 apri­le 2025

Patriarca Porfirije: Sono sta­to a Gerusalemme due set­ti­ma­ne fa e ho par­la­to con il Patriarca [orto­dos­so] di Gerusalemme. […] E quan­do abbia­mo par­la­to dell’Ortodossia a livel­lo mon­dia­le, mi ha det­to: noi orto­dos­si abbia­mo una car­ta vin­cen­te. Ho chie­sto: qua­le? Vladimir Putin, mi ha det­to. […] Il mio desi­de­rio e quel­lo del­la mag­gio­ran­za del­la nostra Chiesa è che in futu­ro, se ci sarà una nuo­va divi­sio­ne geo­po­li­ti­ca, si resti vici­ni in que­sto comu­ne mon­do rus­so.

V. Putin: Santità, lei ha par­la­to di iden­ti­tà. Questo è ciò che sta facen­do la Chiesa orto­dos­sa rus­sa sot­to la gui­da di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tut­te le Russie. Sua Santità il Patriarca [Kirill] com­pie gran­di sfor­zi per raf­for­za­re i nostri valo­ri tra­di­zio­na­li, i nostri prin­ci­pi spi­ri­tua­li.

Patriarca Kirill: Caro Vladimir Vladimirovich! Sono mol­to con­ten­to che que­sto incon­tro abbia avu­to luo­go. Tra tut­te le Chiese orto­dos­se, la Chiesa ser­ba è quel­la più vici­na alla Chiesa rus­sa, sia per cul­tu­ra che per lin­gua che per sto­ria. […] Ma c’è un’altra cosa che vor­rei dire: i ser­bi sono, ovvia­men­te, più a ove­st di noi, così ha ordi­na­to il Signore. Questa è una Chiesa che entra in con­tat­to diret­to con il mon­do occi­den­ta­le, da cui si può rice­ve­re, e pro­ba­bil­men­te si è rice­vu­to, mol­to di uti­le sia in cam­po scien­ti­fi­co che cul­tu­ra­le. Ma ciò che sta acca­den­do oggi alla mora­li­tà uma­na, all’e­ti­ca in Occidente, sì, lo dirò ad alta voce, di cosa c’è da ver­go­gnar­si? Tutta que­sta fac­cen­da è demo­nia­ca.

Patriarca Porfirije: È vero.

Patriarca Kirill: E per­ché demo­nia­ca? Perché il com­pi­to del demo­nio è far smar­ri­re all’uomo la dif­fe­ren­za tra il bene e il male. Esistono com­por­ta­men­ti sui qua­li la Chiesa dice: non puoi far­lo. E la paro­la di Dio dice: non puoi far­lo. Ma la cul­tu­ra lai­ca moder­na dice: per­ché no? una per­so­na è libe­ra di agi­re come vuo­le, è sem­pli­ce­men­te liber­tà di scel­ta.

Questo approc­cio distrug­ge i fon­da­men­ti mora­li del­l’e­si­sten­za uma­na e potreb­be­ro veri­fi­car­si ter­ri­bi­li cata­stro­fi di civil­tà. Perché se que­sta inte­gri­tà del­la per­so­na uma­na vie­ne distrut­ta, tut­to ciò che ne con­se­gue crol­la. La Chiesa orto­dos­sa rus­sa, come sape­te, sostie­ne que­ste posi­zio­ni e le difen­de sul ter­re­no inter­na­zio­na­le. Ma natu­ral­men­te abbia­mo anche biso­gno di buo­ni allea­ti.

V. Putin: Santità, lei ha men­zio­na­to ciò che sta acca­den­do nel­la par­te occi­den­ta­le del nostro mon­do. Tutti noi lo sap­pia­mo bene, tut­ti noi abbia­mo visto, sia­mo sta­ti testi­mo­ni del suo incon­tro con il papa, che ci ha lascia­to in que­sti gior­ni di Pasqua. Questo, mi sem­bra, dimo­stra che anche in Occidente ci sono anco­ra per­so­ne, ci sono for­ze, e for­ze spi­ri­tua­li, che si impe­gna­no a rista­bi­li­re le rela­zio­ni e a far rivi­ve­re i prin­ci­pi spi­ri­tua­li.

Patriarca Kirill: Assolutamente sì.

V. Putin: La cul­tu­ra occi­den­ta­le, qua­lun­que cosa si dica, si basa sui prin­ci­pi cri­stia­ni.

Patriarca Kirill: Molto cor­ret­ta­men­te lei ha ricor­da­to il papa defun­to. Era un uomo dal­le idee e con­vin­zio­ni piut­to­sto for­ti, nono­stan­te le for­ti pres­sio­ni a cui era sot­to­po­sto, anche per quan­to riguar­da il raf­fred­da­men­to dei rap­por­ti con la Chiesa rus­sa.

Lui ora è in un altro mon­do, quin­di pos­so citar­lo con sicu­rez­za, sen­za chie­der­gli il per­mes­so. Quando fu dav­ve­ro pres­sa­to, per­do­na­te­mi la paro­la rude, dis­se solo una bre­ve fra­se: ‘Non met­te­te­mi con­tro Kirill’. Si vol­tò e se ne andò. E quel­li che pre­me­va­no su di lui era­no i suoi stret­ti col­la­bo­ra­to­ri: [gli dice­va­no] che fos­se neces­sa­rio cam­bia­re rot­ta, che fos­se impos­si­bi­le, per così dire, resta­re lega­ti alla poli­ti­ca rus­sa.

Questa sua fra­se – “Non met­te­te­mi con­tro Kirill” – è sta­ta costan­te­men­te nel­la mia memo­ria e nel­la mia coscien­za men­tre lui era in vita. Le nostre rela­zio­ni era­no buo­ne. Ora il Signore lo ha chia­ma­to a un altro mon­do, ma i ricor­di che ho di lui sono i più bel­li pro­prio per il suo atteg­gia­men­to sia con la Russia che con la Chiesa rus­sa.

V. Putin: È lo stes­so anche per me. Ci sia­mo incon­tra­ti diver­se vol­te. Era qua­si natu­ra­le – lo pos­so dire – che egli aves­se un buon atteg­gia­men­to ver­so la Russia. Considerando le sue ori­gi­ni lati­noa­me­ri­ca­ne e lo sta­to d’a­ni­mo del­la stra­gran­de mag­gio­ran­za dei cit­ta­di­ni dei pae­si lati­noa­me­ri­ca­ni, pro­ba­bil­men­te anche lui ave­va que­sti sen­ti­men­ti e costruì rela­zio­ni con la Russia nel modo più bene­vo­lo.

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Sandro Magisterè sta­to fir­ma sto­ri­ca del set­ti­ma­na­leL’Espresso.
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